Il porto di Livorno aggiorna il Piano Regolatore Portuale con nuovi interventi

Il porto di Livorno aggiorna il Piano Regolatore Portuale con nuovi interventi

Livorno si prepara ad una radicale riqualificazione dell’area portuale con diversi interventi come la realizzazione in testata dell’Accosto Alto Fondale di una darsena di ormeggio dei mezzi di servizio e di una torre per servizi tecnico-nautici; della riprofilatura della banchina lungo il canale industriale lato Nord-Ovest; di una nuova riperimetrazione delle aree destinate alla nautica cantieristica e la modifica funzionale dell’area Ex centrale Enel. Sono queste le proposte di modifica non sostanziale al Piano Regolatore Portuale contenute nell’Adeguamento Tecnico Funzionale adottato dal comitato di gestione e con il quale l’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale mira a rendere più efficiente e competitivo lo scalo portuale labronico.

Torre piloti e Darsena Servizi all’Alto Fondale
Nella prima proposta viene evidenziata la necessità  di realizzare all’Alto Fondale una infrastruttura in grado di garantire sia spazi di ormeggio per i mezzi nautici a servizio delle attività portuali, sia la disponibilità di un edificio (torre) con uffici e sala di controllo in grado di consentire una visuale aperta sul porto e in mare per la sicurezza della navigazione e la tempestività di intervento. La Darsena di Servizio, che sarà destinata ad ospitare la flotta di Piloti, Ormeggiatori e Rimorchiatori, si ottiene riducendo la resecazione della testata del molo esistente. Il costo stimato delle opere per la realizzazione darsena dei mezzi di servizio è pari 4,76 milioni di euro mentre per la realizzazione della torre piloti sono previsti 15 milioni di euro.La durata complessiva per la realizzazione delle due opere è rispettivamente pari a 18 e a 13 mesi.

Messa in sicurezza del Canale Industriale
La seconda proposta va parzialmente a modificare il Canale Industriale, tra quelli navigabili il più interno al porto, al quale si accede dall’imboccatura prospiciente alla Torre del Marzocco. Il documento segnala come la sponda attuale del canale nella parte prospiciente la Darsena Ugione risulti solo in parte banchinata e come le strutture attuali si trovino in uno stato di degrado molto avanzato. L’intervento previsto nell’ ATF riguarda la sponda di ponente del canale industriale successiva al dente di attracco della Calata Bengasi ed è finalizzato al miglioramento delle condizioni di sicurezza della navigazione nel canale.L’obiettivo è quello di realizzare il riallineamento del tratto di sponda centrale, oggi rivestito di massi naturali e arretrato di sei metri rispetto alla parte banchinata. Si prevedono 10,8 mln di euro per la realizzazione della Difesa di sponda del canale industriale e 540.000 euro per i dragaggi.

Nuove aree per la cantieristica nautica
Nella terza proposta di modifica si fa presente come il PRP abbia a suo tempo delimitato le aree funzionali adibite alla cantieristica navale lato Darsena Calafati, limitandone le dimensioni rispetto alla localizzazione effettiva delle attività, in quanto era stato previsto nella striscia tra le due Darsene  il raddoppio della strada di accesso al Molo Italia. L’adeguamento tecnico funzionale proposto vede invece l’estensione della funzione di nautica cantieristica per una superficie di circa 18.000 mq in aree adiacenti a quelle individuate nel PRP. In un’ottica di potenziamento delle strutture legate alla cantieristica, si prevede inoltre di estendere la funzione cantieristica su una superficie pari a circa 5.800 mq verso l’Alto Fondale.

Una nuova vita per le aree portuali della Centrale elettrica Marzocco
L’ultima proposta di modifica non sostanziale al PRP si preoccupa infine di riqualificare tutta l’area un tempo occupata dalla centrale termoelettrica dismessa definitivamente a Marzo del 2015, a PRP già approvato, e destinata a suo tempo alle funzioni di “industria energertica”. Oggi, lo smantellamento della Centrale elettrica e la cessazione delle attività correlate rendono di fatto possibile ipotizzare un diverso utilizzo delle aree con funzioni propriamente portuali. L’idea è quella di estendere la funzione commerciale anche a questa area del porto, che peraltro presentava una superficie senza destinazione funzionale.

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