Genting Hong Kong sull’orlo del fallimento

Genting Hong Kong sull’orlo del fallimento

Genting Hong Kong, il principale operatore crocieristico asiatico, potrebbe presentare istanza di liquidazione provvisoria, visto che non è stato in grado di ottenere fondi per rimanere a galla finanziariamente a seguito dell’insolvenza della sua filiale tedesca dedicata alla costruzione navale, parliamo dei cantieri Mv Werften.Ghk prevede di presentare istanza di liquidazione provvisoria presso i tribunali delle Bermuda a meno che non riceva «proposte credibili per una soluzione di ricostruzione solvibile, consensuale e intercondizionale», come annunciato in una nota della società. Inoltre le negoziazioni delle sue azioni sono state sospese dopo che dall’inizio dell’anno avevano già perso il 49% del loro valore.

GHK possiede i marchi Star Cruises (mass market), Dream Cruises (premium) e Crystal Cruises (luxury). Il tracollo di Ghk aveva avuto inizio la scorsa settimana quando il proprio gruppo cantieristico con sede in Germania, Mv Werften, ha presentato istanza di insolvenza al tribunale di Schwerin. Questo è avvenuto dopo che le trattative per il salvataggio dei cantieri sono fallite a seguito di una controversia tra le autorità tedesche e Ghk: entrambe le parti hanno incolpato l’altra per il crollo di Mv Werften e la potenziale perdita di 1.900 posti di lavoro (dopo già un precedente taglio della forza lavoro di 1.200 unità).

Ghk ha avvertito gli investitori che potrebbero seguire inadempienze incrociate per un importo di 2,7 miliardi di dollari. La salute finanziaria del gruppo è precipitata dopo che il Covid-19 ha fatto crollare la domanda di viaggi e le operazioni crocieristiche sono state interrotte a livello globale. La compagnia ha ripreso a navigare con una nave a Taiwan nel luglio del 2020, aggiungendo poi altre navi con le due ammiraglie di “Dream Cruises” impegnate in crociere brevi di sola navigazione da Singapore ed Hong Kong. Troppo poco per scampare ad una fragorosa perdita di 1,7 miliardi di dollari.

Ghk ha dichiarato che un tribunale tedesco ha respinto la sua domanda che avrebbe sbloccato 88 milioni di dollari che avrebbero permesso a Mv Werften di restare a galla: «La società ritiene di aver esaurito tutti gli sforzi ragionevoli per negoziare con le controparti interessate nell’ambito dei suoi accordi di finanziamento. La nomina di liquidatori provvisori è essenziale e nell’interesse della società, dei suoi azionisti e dei suoi creditori al fine di massimizzare le possibilità di successo della ristrutturazione finanziaria e prevedere una moratoria sui crediti e cercare di evitare una liquidazione disordinata della società da uno qualsiasi dei suoi creditori». I liquidatori inoltre dovranno sbrogliare la matassa del completamento della “Global Dream”, gigante da 208 mila tonnellate di stazza lorda finito al 75% e dal mostruoso costo di 1,5 miliardi di euro (la nave da crociera più costosa della storia). Nel frattempo Ghk ha annunciato che Alan Smith, Lam Wai Hon Ambrose e Justin Tan si sono dimessi da amministratori non esecutivi indipendenti e come tali hanno cessato di essere membri dei comitati di revisione, remunerazione e nomina della società.

Fonte:TheMediTelegraph

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